mercoledì 4 aprile 2012

C'erano una volta gli Gnocchi di ricotta e ortica


 La ricetta la trovate nella favola... buona lettura ^_^


C’era una volta, Piero si volta, cade la scopa, Piero s’accoppa… Ah no, non dovevo raccontare la storia di Piero.. Dunque dove eravamo... Ah sì, la storia di Pata.

C’era una volta una dolce fanciulla di nome Pata. Pata era la regina del regno di Patatolandia e tutti i suoi sudditi erano patate e tuberi. Pata voleva molto bene ai suoi sudditi e loro ne volevano a lei.

Nel regno di Patatolandia erano tutti molto sani e robusti e Pata andava fiera di loro, infatti non avevano un medico di corte perché non ce n’era mai stato bisogno.
Pata era solita dare il buongiorno ai suoi sudditi e, accompagnata dal suo destriero Tobi, ogni mattina bussava a tutte le porte del villaggio per vedere se i suoi abitanti erano in buona salute. Quella mattina, però, Pata notò che alcuni abitanti soffrivano di dissenteria, “beh”, pensò, “avranno mangiato qualcosa che gli ha fatto male, domani controllerò di nuovo”. Il giorno dopo Pata tornò a fare il giro delle visite e notò che, a chi già soffriva di dissenteria, si erano aggiunti altri abitanti che iniziavano a perdere capelli e ad avere la forfora “mm, strano ma credo possa capitare, domani controllerò di nuovo”.

Il giorno dopo Pata e Tobi ricominciarono il giro e nulla era cambiato dal giorno prima, se non che altri abitanti iniziavano ad avere i primi segni di anemia. Pata, allora, iniziò seriamente a preoccuparsi, cosa era successo ai suoi sudditi sani e robusti? Perché iniziavano ad ammalarsi tutti?
Tornò al castello e chiese aiuto al fedele “so tutto” Smi, il quale le disse di andare a cercare una pianta chiamata ORTICA, questa pianta potrà curare gli abitanti. Pata partì, ma si scordò di chiedere a Smi com’era fatta la pianta, dopo un po’ di cammino senza sapere cosa cercare Pata stava pensando di tornare indietro quando sentì un forte bruciore alla caviglia, iniziò a grattarsi e le si formarono delle piccolissime bolle. Pata si spaventò e guardò una piantina che stava proprio vicino alla sua caviglia dolorante. “Sei stata tu a farmi questo?” chiese alla piantina “Sì, scusami, non volevo farti male ma le mie foglioline sono coperte di peli ruvidi che penetrano nella pelle. Questi peli sono canaletti pieni di un liquido fortemente irritante e se esso penetra sotto la pelle, anche in piccola quantità, procura fastidio e bruciore. E’ un’arma di difesa che mi ha dato Madre Natura” “Capisco, ma tu che piantina saresti? Non ti ho mai visto “ “Io sono l’ortica”, disse la piantina e a Pata si risollevò il morale perché aveva trovato la pianta che cercava. “Stavo cercando proprio te!” disse Pata alla piantina “i miei sudditi stanno male e il mio fedele “so tutto” mi ha detto che tu puoi curarli” “Io posso curare molte cose sai, sono ricca di sali minerali, in particolar modo le mie foglioline contengono ferro in abbondanza, calcio, silicio, magnesio, e fosforo; esse contengono anche le vitamine A, C e K, acido formico e gallico, clorofilla, istamina, tannino e carotene. Quindi la mia principale proprietà è quella antianemica. Poi ho altre proprietà, sono depurativa, diuretica, tonificante, ricostituente, posso combattere la diarrea in quanto ho proprietà antinfiammatorie sull'intestino e se fai un decotto con me puoi combattere la caduta dei capelli e la forfora.” “Oh ma quante cose puoi fare tu così piccolina, sei proprio la pianta che cercavo, i miei sudditi soffrono proprio di anemia, perdita di capelli e dissenteria, ma come posso coglierti senza farmi male? E poi come posso fare a guarirli senza che si pungano anche loro?” “Innanzitutto dovrai cogliere solo i miei germogli, sono molto più ricchi di sostanze e più facili da lavorare rispetto alle foglie vecchie e poi mi lascerai intatta, così potrò fare altri germogli se dovrai avere ancora bisogno di me. Per raccogliermi senza pungerti però dovrai usare una protezione sulle mani.” Pata allora si strappò un pezzo di vestito, lo legò sulla mano e iniziò a raccogliere i germogli della piantina e di quelle tutte intorno; nel frattempo, mentre raccoglieva, la piantina le raccontò come fare per far sì che i suoi sudditi guarissero senza pungersi. “Con me ci puoi fare degli infusi, dei decotti, mi puoi bollire e mangiare come verdura cotta, oppure con un risotto o degli gnocchi” “Noi gli gnocchi non li mangiamo mai, anzi, sarebbe come uccidere uno di noi” “Guarda che gli gnocchi non per forza devi farli con le patate, prova con la ricotta” “Opperbacco!! questa è nuova, dimmi come si fa per favore” “Prendi le mie foglioline, lavale bene bene mi raccomando, le metti in una pentola bella capiente con dell’acqua e le fai bollire per 7/8 minuti, scolale ma tieni l’acqua di cottura perché è ricca delle proprietà che ti ho detto, mettila da parte, imbottigliala perché dovrai farla bere ai sudditi malati. Con le foglie ben scolate invece preparerai gli gnocchi. Io posso darti le dosi per 5/6 persone poi aumentale tu in base a quanti sono i tuoi ammalati. Prendi 500 gr di ricotta, 2 uova, 125 gr di parmigiano grattugiato, 300 gr di farina e un pizzico di sale, impasti il tutto aggiungendo le ortiche e dell’altra farina se occorre, fai i rotolini, li tagli e fai gli gnocchi. “ “Oh ma sono semplicissimi e sembrano anche buonissimi, quando torno al castello metto subito all’opera i miei cuochi e faccio preparare una grande tavolata per tutti i miei sudditi” “Sono contenta di esserti stata utile”. Dopo aver raccolto tutte le ortiche che poteva Pata salutò l’ortichina, tornò al castello e fece come le era stato detto.
Disse ai cuochi di corte di lavare le ortiche bene bene, prendere una pentola bella capiente e farle bollire per 7/8 minuti

Dopo di che fecero l’impasto cercando di sminuzzare le ortiche…
e poi formarono gli gnocchi…
  
Misero dell’acqua a far bollire e buttarono gli gnocchi per farli cuocere. Una volta cotti li servirono con burro e salvia a tutti i sudditi nella grande tavolata che si estendeva per tutto il villaggio. Da bere servirono l’infuso ottenuto con l’acqua di cottura delle ortiche, non era buonissimo ma faceva bene e tutti lo sapevano.
La regina Pata era contenta perché forse era riuscita a trovare un rimedio per curare i suoi sudditi. A tutti diede un po’ d’ infuso da portare a casa per potersi curare. Il giorno dopo nel suo giro quotidiano notava già i primi miglioramenti. Dopo una settimana tutti erano guariti, grazie a quella piantina. Pata tornò dall’ortichina per ringraziarla “sono tutti sani e salvi grazie a te” “figurati, io non ho fatto nulla, è stato merito tuo che hai creduto in me” “Grazie mille ancora, ora possiamo vivere tutti FELICI E CONTENTI”.


L'ortichina ha saputo delle sue proprietà leggendo qui

Con questa ricetta partecipo al contest :

"C'era una volta in cucina"

25 commenti:

  1. ciao, grazie per la tua fiaba! :)

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  2. Di ricotta li ho fatti ma con l'ortica mi mancano, mi hai incuriosita

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    1. Se non ne metti troppa sono buoni perchè l'ortica è parecchio amara :-)

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  3. ahahahhaahaa ma che bella!!bravissimaaaaa

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  4. davvero invitanti li ho mangiati molti anni fa..mi sa che proverò a rifarli a presto simmy

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  5. che carino questo blog, l'ho scoperto per caso e mi sono iscritta tra i tuoi lettori, ciao SILVIA

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